Punto di partenza/arrivo: Passo dello Zovallo 1409 m
Dislivello: 550 m ca.
Durata complessiva: 4,30/5 h
Tempi parziali: Passo Zovallo-Lago Nero (45 min./1,00 h) ; Lago Nero-Bivacco Sacchi (40-45 min.) ; Bivacco Sacchi-Dente delle Ali-Bivacco Sacchi (30 min. ca.) ; Bivacco Sacchi-Ferrata Mazzocchi al Groppo delle Ali (45 min. ca.) ; Groppo delle Ali-Monte Nero (1,00 h) ; Monte Nero-Passo dello Zovallo (45 min. ca.)
Difficoltà: Dente delle Ali (PD, III°max, esposto) ; Ferrata Mazzocchi: (EEA media difficoltà) ; Monte Nero: (E/E+ escursionistico)
Attrezzatura: ordinaria da arrampicata (Dente delle Ali) ; ordinaria da ferrata (Mazzocchi)
Ultima verifica: agosto 2014 (foto: agosto 2011)
Accesso stradale: Parma-Borgo Val di Taro-Bedonia-Ponteceno-Anzola-Passo Zovallo ; Piacenza-Podenzano-Ponte dell’Olio-Bettola-Farini-Ferriere-Selva-Passo dello Zovallo
Descrizione dell’itinerario
La combinazione Dente delle Ali-Ferrata Mazzocchi-Monte Nero (con punto di partenza e arrivo localizzato al Passo dello Zovallo) rappresenta uno degli itinerari più avvincenti e completi di tutto l’Appennino emiliano.
Qui trovate la relazione dell’anello Ferrata Mazzocchi-Monte Nero
DENTE DELLE ALI:
La Via Normale al Dente delle Ali consta di due brevi lunghezze di corda e le difficoltà non superano il III°.
Dal bivacco puntiamo alla base del dente giungendo all’inizio dell’evidente fessura-camino posta sulla destra rispetto il corpo principale della guglia. Iniziamo l’arrampicata superando dapprima un liscio diedrino di pochi metri (III°), entrando successivamente nella fessura-camino. La scaliamo in opposizione (III°) e ne usciamo a destra. Continuiamo per rocce giungendo all’esposta forcella che separa il dente a sinistra da altri gendarmi rocciosi a destra (chiodo con anello di calata). Dalla forcella ci si dirige verso la verticale parete del dente e si attraversa espostamente a destra oltrepassando uno spigolo. Dopo un paio metri, si scala la bella e lavorata parete in forte esposizione (III°- ; spit ; molto bello). Giunti ad un esposto terrazzino con spit e catena, possiamo raggiungere la sommità per facili placchette sulla destra. E’ anche possibile continuare lungo la sovrastante crestina, spostandosi, nella parte finale di essa, leggermente a sinistra rispetto il suo filo (II°/II°+ ; roccia non buona ; nessun chiodo). Dall’esile sommità scendiamo lungo facili placchette con andamento verso destra (faccia a valle), facendo ritorno all’esposto terrazzino con spit e anello di calata. Con una singola doppia di 25 metri ca. ritorniamo alla base.
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