Il Monte Orsaro per lo scivolo est e il Monte Fosco (invernale)

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Punto di partenza/arrivo: Cancelli, 1236 m 

Dislivello: 670 m ca 

Durata complessiva: 4,40/5 h 

Tempi parziali: Cancelli-Rifugio Lagdei-Ponte Rotto (45 min) ; Ponte Rotto-inizio scivolo est dell’Orsaro (50 min) ; inizio scivolo est dell’Orsaro-sommità Orsaro (45 min/ 1h) ; sommità Orsaro-Foce del Fosco (30 min) ; Foce del Fosco-Monte Fosco-Bocchetta del Tavola (40 min) ; Bocchetta del Tavola-Lagdei-Cancelli (50 min/1 h) 

Difficoltà: F+ lo scivolo est dell’Orsaro ; EEAI la restante parte dell’itinerario 

Attrezzatura: piccozza e ramponi 

Ultima verifica: gennaio 2018 

Accesso stradale: Parma-Langhirano-Pastorello-Bosco di Corniglio-Cancelli 

mapwww.openstreetmap.org

Descrizione dell’itinerario 

Bella e panoramica salita invernale al Monte Orsaro che, a causa della sua esposizione, necessita di neve ben assestata. 

Dalla località Cancelli, seguendo una carrozzabile quasi completamente asfaltata, si raggiunge in quindici minuti circa il Rifugio Lagdei1251 m. Appena a destra dell’edificio si imbocca il sentiero n° 727/723 diretto a Lago Santo. Inizialmente si procede in lieve salita all’interno di un rimboschimento a conifere, poi si incomincia a risalire il soprastante pendio boscoso effettuando numerosi tornanti per traccia nella neve molto evidente (a causa della ripidezza del tracciato e della compattezza del fondo nevoso, è necessario procedere fin da subito con i ramponi ai piedi). In circa venticinque minuti si guadagna il sommo del pendio dove si incontra un bivio: si abbandona a sinistra il percorso per il Lago Santo imboccando a destra il sentiero n° 727 diretto a Capanna Schiaffino. Dopo una breve discesa si raggiunge la località Ponte Rotto dove si guada un corso d’acqua (si tratta di un ramo del Torrente Parma conosciuto come Rio di Monte Orsaro). Appena dopo si incontra un bivio da cui si continua diritto per sentiero che avanza in leggera salita a fianco del corso d’acqua. Poco più avanti si risale mediante alcuni tornanti una sponda boscosa, approdando infine in un ripiano. Prestando attenzione ai segnavia sugli alberi, si scende per poco attraversando il rio di prima, riprendendo poi a guadagnare quota mediante altri tornanti. Raggiunto un bivio (cartelli), si abbandona il segnavia n° 727 imboccando a destra il sentiero n° 727A diretto alla Foce del Fosco. Si varca il rio di Monte Orsaro e si continua lungo questo percorso solo per poco: infatti, nel momento in cui esso piega a destra in leggera discesa, noi lo abbandoniamo salendo per il pendio boscoso alla nostra sinistra, avendo come punto di riferimento un solco situato un poco a destra. Più in alto si sale tenendo sulla destra una cintura rocciosa, uscendo poi in un pendio più aperto (si tratta di un’area di bosco divelto). Di fronte a noi e alla nostra destra si ergono verticali fasce rocciose: dobbiamo salire in direzione di esse per poi piegare a destra aggirandone la base. Appena dopo si individua a destra un altro solco che si segue in salita, piuttosto ripida nella parte finale. Si esce così all’aperto e si incomincia la risalita dello spettacolare scivolo est dell’Orsaro. Individuato al centro un evidente e ampio canale nevoso, lo si raggiunge e risale con pendenze che aumentano progressivamente, assestandosi intorno ai 40°. Poi si continua senza via obbligata fino a raggiungere la cresta sommitale: in questa sezione è possibile salire diritto/leggermente a sinistra per magnifico e regolare pendio (max 35°), oppure diritto/destra per pendio leggermente più ripido che, a seconda delle condizioni del manto nevoso, risulta meno uniforme e con maggiori probabilità di trovare chiazze erbose. Messo piede sull’aereo crinale divisorio, lo si asseconda a destra raggiungendo in breve la cima del Monte Orsaro. La vetta offre un panorama grandioso ed è caratterizzata da una stilizzata madonnina in bronzo. Dalla sommità scendiamo per la dorsale N/NE perdendo inizialmente quota per ripido pendio che potrebbe risultare ghiacciato. Approdati alla sottostante conca, si segue il crinale di destra spostandosi poi a sinistra onde recuperare il filo della dorsale spartiacque. Si scende lungo quest’ultima appena a destra di un filare di conifere di reimpianto. Più in basso si entra nella faggeta e si perde quota mantenendosi nei pressi del dorso del crinale. Dopo una svolta a destra (segnavia) e una breve discesa ci si immette nel percorso n° 727A che si segue a sinistra. Procedendo a mezza costa sulla destra del crinale, si raggiunge poco dopo la Foce del Fosco1613 m. Dalla sella ci si dirige verso la non lontana cima del Monte Fosco, affrontando inizialmente una salita piuttosto ripida (raramente è presente una traccia nella neve). Dopo un ripiano boscoso, si risale il ripido pendio terminale tenendosi sulla sinistra dei blocchi arenacei che caratterizzano il profilo meridionale della montagna. Dalla sommità, 1680 m, si scende nel versante opposto penetrando subito nella faggeta. Si perde quota mantenendosi in prossimità dell’ampio crinale boscoso, effettuando qualche svolta nella parte bassa (l’orientamento risulta tutto sommato semplice grazie all’ottima segnaletica). Messo piede nel sentiero n° 725, lo si segue a sinistra raggiungendo subito la Bocchetta del Tavola1444 m. Da qui si piega a destra scendendo per ampia traccia (CAI n° 725) che poi si abbandona per sentiero a destra. Dopo essere scesi sulla sinistra di un ruscello, si confluisce in una carraia che si segue a destra. Più in basso, ad un bivio, si sceglie la traccia di sinistra (si può seguire anche quella di destra), giungendo infine in prossimità del ripiano prativo chiamato Roncobuono. Da qui si vira a destra per ampia mulattiera oltrepassando poco dopo un cancello, ignorando qui il sentiero n° 723 che si stacca a destra. Seguendo la bella e comoda carraia, si raggiunge in circa dieci minuti il Rifugio Lagdei. 

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