Punto di partenza/arrivo: parcheggio di Fugazzolo 808 m
Dislivello: 780 m ca.
Durata complessiva: 5 h
Tempi parziali: Fugazzolo-crinale Parma/Baganza (1,30 h) ; crinale Parma/Baganza-sommità Monte Cervellino (45 min.) ; sommità Monte Cervellino-poggio panoramico sotto Bocca Spiaggi (40/45 min.) ; poggio panoramico-incrocio percorso n° 743-Maestà di Graiana (30 min.) ; Maestà di Graiana-Croce dei Quattro Ragazzi-Fugazzolo (1,20 h)
Difficoltà: E (E+ il tratto Bocca Spiaggi-incrocio percorso n°743)
Attrezzatura: ordinaria da escursionismo
Ultima verifica: agosto 2016
Accesso stradale: Parma-Berceto. Dal Poggio Enzo Ferrari, che costituisce la parte alta del paese di Berceto, si imbocca a sinistra le S.P. 15 in direzione di Calestano. Prima del bivio per Fugazzolo di Sopra, si scende a sinistra in un ampio parcheggio adiacente ai campi sportivi.
Stralcio della mappa dal sito: https://www.openstreetmap.org Il tracciato evidenziato nella mappa nei tratti sentiero n° 743-Monte Maestà di Graiana, Bocca Spiaggi-sentiero n°743 è puramente indicativo.
Descrizione dell’itinerario
Gli accessi al Monte Cervellino dalla Val Baganza sono essenzialmente tre. Il primo, quello qui relazionato, parte da Fugazzolo di Sopra e conduce sulla dorsale spartiacque Parma/Baganza, poco sotto la sommità dell’ofiolitico Monte Mestà di Graiana. Da qui in 40/45 minuti si guadagna vetta del Cervellino. Un altro accesso è quello da Casaselvatica, dove una carraia permette di raggiungere il crinale a poca distanza dalla sommità del Monte Scarabello. Proprio in questo punto vi si può arrivare partendo da Chiaste, seguendo un “inedito” percorso che asseconda, nella sua parte iniziale, la dorsale dei Salti del Diavolo fino al Sasso del Colnello. Dal crinale Parma/Baganza si raggiunge la sommità del Cervellino in un’oretta scarsa.
Dal parcheggio (pannello informativo del percorso CAI n° 743a) si asseconda una traccia erbosa in salita raggiungendo in breve la S.P. 15 Berceto-Calestano. Si segue l’asfalto a sinistra per pochi metri ignorando la stradina per Fugazzolo di Sotto, svoltando a destra in direzione delle prime case del borgo di Fugazzolo di Sopra. Si attraversa il paese tenendo il nucleo più antico (meritevole di una visita) a destra, continuando diritto per carraia e ignorando lo stradello asfaltato che prosegue a destra. L’ampia traccia effettua un tornante sinistrorso conducendo nei pressi di alcuni orti dove si continua a destra transitando a fianco di un recinto con cani vocianti. Ora si deve attraversare la radura in cui siamo avanzando verso sud, avendo come riferimento un’ apertura nel bosco dove si rinviene la continuazione del percorso. Seguendo l’ampia traccia si giunge a lambire una strada asfaltata, proveniente da Fugazzolo, che temporaneamente si ignora. Si prosegue a sinistra su carraia che si abbandona quando essa effettua una netta svolta a sinistra, continuando per sentiero che conduce ad alcuni grossi contenitori con acqua utilizzata per l’irrigazione. La traccia si spegne poco più in alto nella già menzionata strada asfaltata che si segue a sinistra in leggera salita. Giunti ad un bivio (paletto con cartelli), si volta a destra proseguendo per stradello asfaltato che conduce nei pressi di alcune case. Al bivio successivo (paletto con cartello) si volta a destra imboccando appena dopo una carraia in salita a sinistra di una casa. Il percorso, dopo il tratto iniziale, procede in piano attraversando un ruscello con belle stratificazioni. Si continua per l’ampia traccia all’interno del bosco in costante moderata salita con alcuni ripidi strappi, penetrando in una valletta formata da un rio che si varca poco più in alto. Dopo il guado si presenta un bivio dove si prosegue a sinistra (segnaletica insufficiente), procedendo per un tratto in sostenuta salita. La carraia continua successivamente con minore pendenza conducendo senza possibilità di errore ad un trivio. Ora, anche se verrebbe spontaneo proseguire diritto in salita, si deve invece piegare a destra (segnaletica assente) per carraia in leggera discesa che poco più avanti guada un rio. Si continua nella sponda opposta (segnavia bianco-rosso) in leggera salita, per poi svoltare a sinistra penetrando in un magnifico ambiente boschivo che si attraversa. Si confluisce poco dopo in una carrareccia che si segue a sinistra inizialmente in ripida salita per poi continuare con minore pendenza. Giunti al bivio per La Croce dei Quattro Ragazzi (che visiteremo al ritorno), si continua per la sterrata che varca un ruscello, conducendo dopo alcuni minuti in località La Vecchia (suggestiva casa isolata in magnifica posizione). La carraia prosegue rientrando poco dopo nel bosco e, procedendo in moderata pendenza, confluisce in un’ampia traccia sul crinale Parma/Baganza. Si piega a sinistra in direzione del Monte Cervellino seguendo la carraia che asseconda per un tratto il metanodotto. Poco dopo il percorso si sposta a sinistra di quest’ultimo procedendo in moderata pendenza all’interno del bosco. Giunti in una piccola radura, la si attraversa piegando verso sinistra, continuando poi, una volta rientrati nel bosco, in leggera discesa. Il sentiero continua alternando tratti in piano, brevi discese e ripidi strappi in salita: occorre seguire i puntuali segnavia sugli alberi, in quanto l’andamento del tracciato non è particolarmente logico. Si sbuca infine in un ampio pendio prativo che si risale per traccia piuttosto labile, mettendo successivamente piede sul crinale Cervellino-Bocca Spiaggi, dove passa il tracciato del metanodotto. Si piega a sinistra seguendo quest’ultimo fino a raggiungere, dopo breve discesa, gli impianti recintati del già menzionato metanodotto: appena prima di essi, si stacca a sinistra una sterrata proveniente dalla strada Fugazzolo di Sopra-Frassano. Si continua lungo il percorso n° 741 che si dirige verso il soprastante ripido pendio boscoso. Si ignora subito una traccia che si stacca a destra, svoltando invece a sinistra per sentiero in leggera discesa. Appena dopo si riprende a salire in obliquo verso sinistra (sulla destra si nota una ripida traccia che si ignora) per l’ottimo sentiero che presenta interessanti stratificazioni arenacee. Si continua sempre in obliquo ascendente, per poi piegare a destra procedendo per qualche metro in piano (segnavia bianco-rossi e arancioni). Si ritorna nei pressi della dorsale e la si segue avanzando lungo la direttrice formata da una caratteristica “striscia” di arenaria. Si approda in breve su un’anticima da cui si perde quota per pochi metri, per poi riprendere a salire in direzione della sommità principale. Giunti ad un bivio, si prende il sentiero di destra che asseconda un’altra rampa formata da stratificazioni arenacee. Dalla vetta del Monte Cervellino, 1492 m (nel 2017 è stata collocata una croce), il panorama si estende verso est e sud, mentre in direzione nord e ovest è ostruito dalla vegetazione. Dalla sommità ritorniamo sui nostri passi fino al punto in cui il sentiero n° 741 abbandona il crinale piegando a destra in discesa. Proseguiamo diritto continuando a seguire la dorsale sfregiata dal metanodotto in direzione di un poggio boscoso denominato Bocca Spiaggi. Si procede a saliscendi, avvicinandosi progressivamente al menzionato poggio, seguendo la pista del metanodotto fino a quando essa, abbandonando il crinale, piega a destra in discesa. Si prosegue diritto per mulattiera non molto marcata che in leggera discesa all’interno del bosco si tiene a destra della dorsale culminante nell’altura denominata, come già detto, Bocca Spiaggi. La traccia piega poi a sinistra uscendo presto dal bosco, tagliando a mezza costa e in obliquo discendente una panoramica radura. Rientrati nella vegetazione, se ne esce poco dopo, sbucando in un magnifico pendio prativo che degrada verso la Val Parma e che costituisce uno dei più suggestivi belvedere di tutto l’Appennino parmense. Ora si deve discendere la dorsale prativa senza traccia, cercando di intravedere nella parte bassa del pendio un sentierino orizzontale molto poco evidente. La costa che stiamo discendendo è delimitata a destra da un dirupo di rocce bianche che costituisce un valido punto di riferimento. Infatti si deve discendere il pendio tenendo a destra il menzionato dirupo e continuare successivamente a perdere quota giungendo più in basso rispetto il suo limite inferiore. Perdendo e ritrovando labili traccie nell’erba alta, si discende la sezione più ripida del pendio e si continua diritto ancora per alcuni metri oltrepassando alcuni arbusti. Messo piede nel già menzionato sentierino (ben difficile da reperire, soprattutto nella stagione estiva), lo si segue a destra inizialmente in leggera salita, piegando poco dopo a sinistra e poi ancora a destra. Si deve necessariamente attraversare un folto cespuglio di felci (tratto molto sgradevole con vegetazione rigogliosa), dopo il quale, una volta entrati nel bosco, il percorso diviene più evidente. Si continua a mezza costa inizialmente con alcuni brevi strappi in moderata pendenza e poi pressoché in piano (ad un bivio, molto poco accennato, si continua diritto ignorando una traccia che si stacca a sinistra). Si esce infine dal bosco sbucando in una magnifica radura con arbusti che si attraversa per sentiero dapprima poco marcato, poi più evidente. Ora dobbiamo intercettare i solchi di una vecchia carrareccia trasversale ormai quasi invisibile in quanto totalmente inglobata dall’erba alta. Individuatala con fatica, la si segue a sinistra in discesa, entrando ben presto nel bosco. Più in basso si raggiunge un ripiano dove a sinistra si scorge una presa dell’acquedotto. Da qui si piega a destra seguendo una bella carraia, ben evidente, che procede in leggera discesa all’interno di un magnifico ambiente boschivo. Dopo qualche minuto si esce dal bosco ormai in vista dello splendido sperone ofiolitico della Maestà di Graiana. Il luogo in cui ci troviamo è di rara, impareggiabile, bellezza, certamente una delle più suggestive aree di tutto l’Appennino parmense. La carraia rientra brevemente nel bosco e, appena dopo aver varcato un ruscello, confluisce nella carrareccia proveniente da Graiana Castello. La si segue a destra in salita ammirando le suggestive pareti ofiolitiche di questa singolare conformazione. Dopo un ripido strappo si mette piede sul crinale Parma/Baganza in prossimità della Maestà di Graiana. “Dominata dalla vetta ofiolitica omonima (1335 m), la Maestà è costituita da un’edicola votiva con immagine sacra a bassorilievo in marmo apuano e ricovero atto a dar riparo durante i temporali ai numerosi montanari che qui transitavano, per lavorare nei boschi e nei pascoli, per transito da Berceto a Corniglio” (Daniele Canossini “Le Valli di Parma e l’Alta Lunigiana” 2002). Dal ricovero si segue il tracciato del metanodotto a destra in salita, giungendo dopo breve discesa al bivio con il percorso CAI 743a (paletto con cartelli). Da qui si ripercorre il tragitto effettuato durante la salita fino al bivio per La Croce dei Quattro Ragazzi. Si abbandona perciò la carraia seguendo un sentiero che conduce nei pressi di un’ampia e magnifica radura. Da qui si piega a destra in discesa, giungendo poco dopo in un ripiano dove è collocato un piccolo altare in pietra. Appena più in basso troviamo la croce posta in ricordo di quattro ragazzi, originari di Graiana Castello, che morirono assiderati il 24 dicembre del 1921 mentre da Fugazzolo stavano rientrando verso casa per festeggiare con i famigliari le feste natalizie. Questo luogo suscita uno stato affettivo così profondo che il semplice tentativo di descriverlo ne ridurrebbe l’intensità. Dopo la digressione si rimette piede nella carraia di prima e si fa rientro a Fugazzolo seguendo a ritroso il percorso effettuato all’andata.
- Dal parcheggio imbocchiamo una traccia erbosa che conduce alla soprastante strada provinciale
- Il paese di Fugazzolo di Sopra visto dalla S.P.15
- Oltre le ultime case del paese si continua per carraia
- Dopo essere transitati a fianco di un recinto con cani, si attraversa una radura verso sud puntando ad un apertura nel bosco
- Si giunge poco più in alto a lambire una strada asfaltata, proveniente da Fugazzolo, che temporaneamente si ignora
- Si procede per carraia…
- …che si abbandona quando effettua una svolta a sinistra
- Si oltrepassano dei grossi contenitori con acqua utilizzata per l’irrigazione
- Ci si immette poco più in alto nella strada asfaltata, proveniente da Fugazzolo, che si segue a sinistra in leggera salita
- Al primo bivio si volta a destra
- Al secondo bivio si volta sempre a destra…
- …imboccando appena dopo una carraia che sale a sinistra di una casa
- Più avanti si guada un ruscello con belle stratificazioni
- Si continua per l’ampia traccia in moderata salita con alcuni ripidi strappi
- Dopo aver varcato un rio, troviamo un bivio dove si prosegue a sinistra
- Ad un ulteriore bivio si deve piegare a destra per carraia in leggera discesa
- si attraversa un rio…
- …e si continua per l’ampia traccia all’interno di un magnifico ambiente boschivo
- Ci si immette poco dopo in una carrareccia che va seguita a sinistra
- La casa isolata chiamata La Vecchia
- La carraia confluisce infine nel percorso di crinale
- Raggiunto il crinale Parma/Baganza ci si dirige verso il Monte Cervellino
- Seguiamo per un tratto il tracciato del metanodotto
- Successivamente il sentiero entra nel bosco procedendo a sinistra del metanodotto
- Lungo il sentiero n° 741
- Lungo il sentiero n° 741
- Si raggiunge, infine, il crinale Monte Cervellino-Bocca Spiaggi dove passa il tracciato del metanodotto
- Dopo essere passati a fianco degli impianti del metanodotto, si continua per sentiero che si sposta a sinistra
- Si ignorano a destra delle ripide tracce
- Si continua per il sentiero che procede in obliquo a sinistra e presenta interessanti stratificazioni arenacee
- Il sentiero successivamente asseconda una sorta di rampa formata da stratificazioni arenacee
- Il poggio denominato Bocca Spiaggi visto dall’anticima del Cervellino
- Panorama dalla sommità del Monte Cervellino
- Lungo il crinale Cervellino-Bocca Spiaggi sfregiato dal metanodotto
- Quando la pista del metanodotto piega a destra noi continuiamo diritto per sentiero-mulattiera non molto evidente
- Poco più in basso si esce dal bosco attaversando a mezza costa un radura
- Obliquando verso destra si rientra nel bosco…
- …per poi uscirne quasi subito approdando su una panoramica costa…
- …che rappresenta uno dei più interessanti belvedere di tutto l’Appennino parmense
- Il Monte Maestà di Graiana: a sinistra è ben visibile la cresta sud-est
- Si discende lungo la dorsale erbosa senza traccia
- Dopo aver disceso la parte più ripida del pendio si continua diritto per alcuni metri
- Con grande fatica si rinviene una labilissima traccia che sembra spegnersi in un folto cespuglio di felci obbligatoriamente da attraversare
- Una volta entrati nel bosco, il percorso si fa più evidente
- Si sbuca poco dopo in una radura con arbusti
- La cresta sud-est del Monte Maestà di Graiana
- Il Monte Maestà di Graiana: una delle più spettacolari conformazioni ofiolitiche di tutto l’appennino parmense
- Il ricovero della Maestà di Graiana
- Il bivio per La Croce dei Quattro Ragazzi
- La croce in ricordo dei quattro ragazzi originari di Graiana Castello